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Il cotto è un materiale ottenuto da particolari trattamenti e cotture delle argille, e nella maggior parte dei casi il colore può variare dall'ocra al rosso amaranto. In base al tipo di produzione, si divide in 3 categorie:

Industriale: trafilato e lavorato "a macchina";

Artigianale: prodotto senza macchinari ma con l'ausilio di utensili vari, come la pressa;

Fatto a mano: prodotto rigorosamente con le sole mani, utilizzando argilla pura e forme in legno.

Formati

Durante la fase di essiccazione il cotto si restringe e ciò è dovuto alla percentuale di acqua che nel cotto fatto a mano è del 33-35%. Con l'industrializzazione l'impasto viene estruso e l'acqua viene ridotta sino al 12%, ciò permette di ottenere pezzi perfettamente regolari, quando non addirittura rettificati.

La posa

Stanti le quattro operazioni fondamentali (posa in opera degli elementi in cotto, sigillatura dei giunti, lavaggio del campo pavimentale, trattamento finale del pavimento), ogni tecnica utilizzata risulta particolarmente adatta ad una tipologia specifica di elemento in virtù del suo spessore e della sua forma.

Nella tecnica di posa tradizionale su letto di sabbia, gli elementi di alto spessore vengono disposti direttamente su strato sabbioso omogeneo, compattato e livellato con giunti aperti di 3-4 mm e poi battuti con martello di gomma per poi essere sigillati.

Altre tecniche sono la posa a malta umida, a malta semiumida, con colla cementizia sintetica ecc.

La scelta della tecnica di posa e dello spessore del giunto deve essere fatta in funzione del tipo di cotto da incollare e dalla destinazione d'uso dell'ambiente.

Lavorazioni

Le lavorazioni superficiali possono essere distinte in due grandi gruppi: quelle realizzate “a crudo” sull’elemento, quali lisciatura, arrotatura, sabbiatura, ecc., che assolvono a funzioni puramente estetiche e possono essere impiegate in combinazione per creare nei pavimenti contrasti chiaroscurali e variazioni tono su tono; quelle finali, da realizzarsi in opera, quali carteggiatura, levigatura, sagramatura, che seguono le normali operazioni di lavaggio per l’eliminazione dei residui della fugatura e dei possibili depositi calcarei dovuti alla risalita di sali in superficie, e preparano il supporto ai trattamenti finali per creare sulla superficie un film protettivo all’acqua e alle macchie, garantendo la costante lavabilità del pavimento.

A seconda che queste particolari operazioni vengano effettuate con prodotti cerosi/oleosi naturali (olio di lino e cera d’api sciolti in trementina) o di origine chimica, liquidi o in pasta, piuttosto che con idromulsioni sintetiche, si ottengono risultati estetici e cromatici piuttosto variabili: mentre l’impiego di cere garantisce un assetto superficiale del campo pavimentale più naturale e morbido, leggermente risplendente, le soluzioni liquide svolgono non solo una funzione di barriera alla risalita di sali, ma di livellamento della superficie a vista degli elementi in cotto e un effetto bagnatolucido maggiormente risplendente rispetto al trattamento a cera con un’intonazione generale più uniforme e artificiale.